Bellissima e sentita recensione del mio romanzo Brucia La Vecchia edito da Bookabook dal blog Inchiostro e Parole. Grazie davvero. Quando l’ho letta ho dovuto rileggerla più volte e ad alta voce, perché non mi sembrava possibile che una sconosciuta potesse sbrigliare la matassa dietro al mio scrivere.

Recensione

Ho appena finito di leggere il romanzo e sono senza parole. Sto facendo fatica a raggruppare le idee, formulare un giudizio, esprimere un parere. Penso ai protagonisti della storia, quelli della fotografia, e provo un senso di disagio. Penso alle loro vite, alle loro scelte, e sento tanta rabbia e poca compassione. Io non ho necessità di perdonarli, come Nilde; per me non sono l’unica cosa rimasta di un passato mai avuto. Sono sensazioni così forti quelle che provi leggendo “Brucia la vecchia“, che fanno la differenza tra un buon libro e uno mediocre. E io credo che quello di Valeria Disagio sia uno dei più bei romanzi che ho letto negli ultimi mesi.

È una storia che ti arriva dentro e ti scuote; una narrazione che ti trascina nel baratro di queste vite spezzate e perse, e nella ricerca di una verità che si fa sempre più soffocante ma mano che viene rivelata. Ma, soprattutto, è un libro scritto in modo impeccabile. Non amo fare paragoni, ma spesso la scrittura di questa autrice mi ha ricordato quella di Paolo Giordano, soprattutto in “Divorare il cielo. C’è una freddezza, un distacco nel descrivere la vita dei cinque amici, che ti lascia perplessa e proprio per questa sua caratteristica ti colpisce ancora di più. È un raccontare mettendo insieme i fatti (come dice la mamma di Alberto) per arrivare alle ragioni per cui quegli stessi fatti sono avvenuti.

[Per leggere l’intera recensione, che suggerisco fortemente, cliccare qui]

Un pensiero riguardo “[Brucia la vecchia] Recensione di Inchiostro e Parole

  1. Confermo, dopo mesi dall’averlo letto, che le sensazioni che genera il tuo libro (e la tua scrittura) sono così forti e contrastanti che ancora le ricordo come se lo avessi appena chiuso. Ci sono i libri che leggi e passano, belli al momento. Poi c’è il tuo. Che resta.
    Mi auguro che tu scriva ancora.

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