Donne…”

Sì, donne… maledette.”

Te l’ho detto sono solo menate da donne. Tu non hai colpa, non doveva prendersela con te. Non bisogna assecondare i loro isterismi. Avrà bevuto troppo o forse le dovranno venire le mestruazioni…”

Ma piangeva e urlava e quando è così non si può ragionare con lei. Non c’è discorso logico o razionale. Ci sono solo lacrime. Lacrime e accuse.”

Matteo è incazzato più che altro perché ha dovuto aspettare quaranta minuti in un cazzo di parcheggio gelido. Loro due a litigare chiusi in macchina e lui fuori dal locale che aveva chiuso. Una sigaretta dietro l’altra e una voglia incredibile di andare sotto le coperte. Quaranta minuti a vedere le loro sagome nella macchina che gesticolavano e urlavano e l’espressione impotente di lui. Impotente… così privo di potere che lei se ne andata lasciandoli a piedi in una zona industriale dispersa nella periferia di Milano.

Lei fa così, si è incazzata e mi ha detto di scendere dalla macchina. Ha preso e se ne è andata… Ma vedrai che torna indietro.”

Tommy e Teo per non morire di freddo decidono di avviarsi a piedi verso casa. Casa: 44 chilometri di provinciali in piena notte. Tommy non vuole chiamare un taxi, è convinto che Elisa tornerà indietro. “Mica è così stronza… E’ arrabbiata, ok, ma non lo farebbe mai di lasciarmi a piedi a Milano in piena notte. Non penso potrebbe arrivare a tanto.”

Che Elisa sia una mega stronza, Teo lo pensa da anni, ma non dice un cazzo. Tommy è innamorato e ogni volta che ci ha provato è andata a finire che litigavano. Una volta Tommy è arrivato a spintonarlo e ad accusarlo di essere segretamente innamorato di lei.

Teo aveva riso e lo aveva mandato a fare in culo. “Tu sei completamente pazzo”.

Inutile dire che Elisa aveva gioito e goduto immensamente sapendo che alla fine li aveva separati. I due amichetti. Gli amici del cuore. Il trionfo finale era dovuto al fatto che la ragione della separazione fosse lei. Si sentiva una fottuta divinità. Tommy e Teo che si picchiano per me. L’estremo sacrificio, Tommy che manda a ‘fanculo Teo in suo onore.

Teo è burbero e orgoglioso, ma ha preferito chiedere scusa a Tommy piuttosto di darla vinta a lei. Elisa, la puttana. Da allora l’argomento “Elisa” è un tabù. O meglio Teo non può parlarne. Tommy invece non parla d’altro in quelle rarissime occasioni in cui riescono a stare un po’ soli. Lei è sempre in mezzo alle palle. Teo si limita ad annuire ad ogni stronzata e a catalizzare l’attenzione sulle tette, l’unica cosa di cui non si può parlare male di Elisa. Non è politicamente corretto guardare le tette della ragazza del proprio amico, ma è l’unico modo per passare una serata intera con lei, senza saltarle addosso e metterle le mani al collo.

No, Tommy… amore… sai che il punk mi fa schifo non voglio andarci al concerto. Certo che ci puoi andare… fai quello che vuoi.”

Sì, Tommy… ci puoi andare. Se preferisci andare con Teo al concerto piuttosto che stare con me… sei liberissimo di farlo.”

Palle. Mai fidarsi di una donna che dice “fai quello che vuoi”. Mai.

Dopo anni di litigi, hanno raggiunto un compromesso: il venerdì si va ai concerti che piacciono a Tommy, il sabato in centro, in qualche bar di merda a bere cocktail zuccherosi con le teste di cazzo abituali.

Oh Tommy, sono così stanca… finito il concerto andiamo subito a fare nannina, eh?”

Il venerdì a casa a mezzanotte e mezza, massimo. Il sabato fino alle tre in centro a frantumarsi i coglioni e a ghiacciarsi le mani.

Tommy, potresti essere più socievole con i miei amici. Sei sempre così burbero. Senti… te lo devo proprio dire… ma ai miei amici, Teo, non piace per niente. Deve uscire per forza con noi ogni sabato? Non ha una vita sua e che diamine! E poi mi fissa sempre le tette. Non mi guarda mai negli occhi quando parla… sempre con lo sguardo puntato qua.” E con le mani a conca si sfiora educatamente lo strumento del suo potere. Oh, sì. Quante cose ha ottenuto grazie alle tette.

Tommy e Teo camminano da mezz’ora e di Elisa non c’è traccia.

Io credo che non tornerà indietro… Chiamiamo un taxi.”

No aspettiamo ancora un po’.” Tommy continua a chiamare Elisa sul cellulare. Lei non risponde.

Tommy e Teo camminano ormai da un’ora. Tremano e il naso gocciola. Hanno poche sigarette e sanno che presto finiranno. Quando raggiungono un centro abitato e una grossa T di Tabacchi illumina la strada, esultano.

Sigarette! Sigarette! Sia lode alle sigarette!”Davanti al distributore automatico, svuotano le tasche per racimolare più monete possibile e si comprano un pacchetto a testa.

Riposiamoci un po’.” Si siedono su una panchina e tirano il fiato.

Che cazzo di freddo.”

Mi dispiace Teo, lo so che non ha giustificazioni, ma devi capirla. E’ stressata dal lavoro. Il suo capo è una testa di minchia. Lei poi, mi chiede sempre scusa. Quando fa ‘ste cose poi riga dritto per un po’.”

Un po’?”

Sì, lei si tiene sempre tutto dentro e poi ciclicamente crolla. Lei..ha dei… come dire… dei cedimenti nervosi. Poi il giorno dopo mi chiede sempre scusa. E’ mortificata. Piange e io non possa che perdonarla. Lei mi dice che senza di me non può vivere.”

Lo sai come la penso, lo sai da anni. Io non voglio giudicare e non posso sapere quello che succede tra di voi. Nella vostra intimità. Ma il punto è che non si possono assecondare le loro menate. Te l’ho detto. Dovresti riprendere il controllo della situazione. Ho passato anch’io anni di sottomissione. Anni a cedere ai ricatti morali della Vale… e mi sono detto basta! Meglio solo. Sai… è come una sbronza di superalcolici scadenti. Bevi Whisky del discount tutta la sera e sei fuori di brutto. Ti diverti, fai minchiate e poi il giorno dopo stai che è uno schifo.”

Stai dicendo che Elisa è una bottiglia di whisky economico?”

No, sto dicendo che bisogna valutare su una bilancia se ne vale la pena. Se il divertimento e la sbronza “low-cost” giustificano il malessere del giorno dopo. E’ la stessa cosa dell’ecstasy.”

Da quant’è che ti prendi le pastiglie?!?”

L’ho fatto un paio di volte con la Vale. Era nel suo periodo -rave-. Non ti dico che merda. Nonostante l’ambiente orribile e la gente di merda che incontravo, mi sembrava di essere a Wonderland”

L’ecstasy ti fa sentire come a casa di Micheal Jackson?”

No…” Teo ride e così fa Tommy.

E’ che ti senti veramente bene e vuoi bene a tutti e ti sembra che ci sia amore e armonia intorno a te. Il giorno dopo stai malissimo, sei depresso e hai la diarrea. Il punto è questo. Se da una parte metto:

-divertirmi in un posto in cui da sobrio non mi sarei divertito.

E dall’altra parte:

-Depressione, malessere e diarrea. Senza considerare i neuroni fottuti…

Ne vale la pena?”

Direi di no”

Tommy e Teo ricominciano a camminare. Ormai la sbronza è scesa e comincia sentirsi la fatica. Il freddo entra nelle ossa e in giro non c’è un cane. Elisa ormai è a casa sotto le coperte. Dorme serena convinta di avere dato una lezione esemplare a Tommy. Non si ricorda neanche perché avevano cominciato a litigare. Succede sempre così.

E’ una stronza… ma io non riesco mai a vincere con lei. Io non so come si fa… Io non so come si fa a vincere una battaglia con una donna.”

Nessuno lo sa.”

Tommy e Teo camminano da un’ora e mezza. Una macchina si accosta. E’ la prima macchina che vedono da quando sono partiti.

Ragazzi scusate, è da un’ora che giriamo alla ricerca di qualche cartello per l’autostrada. Sapete che direzione dobbiamo prendere?”

Nella macchina ci sono due ragazze. Sono vestite di nero e hanno i capelli ossigenati. Sembrano sorelle o al massimo cugine. Paola e Betty devono andare a Varese e si sono perse. Sono così esasperate, dai minuti interminabili passati a girare e girare a vuoto, che decidono di prendere in macchina due sconosciuti pur di venirne a capo.

Tommy e Teo, godono del calore della macchina e svaccati sul sedile posteriore si sentono benedetti.

Siete due angeli. Vi paghiamo la benzina…”

Ma cosa ci fate a piedi in piena notte in mezzo al nulla”

Oh… guardate, lasciamo perdere. Anzi no. Siete donne e forse potete aiutarci. Vi prego…diteci come si fa a vincere con voi. Cosa deve fare un uomo per ottenere la vostra devozione e la vostra obbedienza?”

Betty ride e fa cenno di stare zitti. Alza il volume dell’autoradio. “Scusate ma questa mi piace troppo…”

Dalle casse esce la voce di Henry Rollins che urla “Rise Above”.

Uuuuhhh… vi piacciono i Black Flag?”

Shhhhh”

La canzone finisce e Betty riabbassa il volume.

Ci piacciono i Black Flag e soprattutto ci piace Henry Rollins. E per rispondere alla tua domanda… Io mi farei sottomettere solo da lui. Solo da Henry Rollins. Diciamo che se dovessi incontrarlo, gli giurerei eterna devozione ed obbedienza.”

Henry Rollins?”

Sì cazzo… l’hai mai visto sul palco? Quell’uomo trasuda potere e testosterone. Hai mai visto il suo collo e le vene su quel collo grosso e taurino pompe di sangue quando urla nel microfono?”

Sì, sì”. Conferma Paola. “Resa Totale di fronte al collo di Henry Rollins”

Tommy obbietta incerto… “Sì, ok… ma se uno non ha il collo di Henry Rollins cosa deve fare?”

Il punto non è se uno ha, o meno, il collo di Henry Rollins. E’ che tu devi vivere come se ce l’avessi. We got that attitude. Non so se mi spiego.” Spiega Betty.

Paola si gira benevola verso Tommy. “E’ come dire chi pecora si fa, il lupo se lo mangia. Così è più chiaro?”

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